Il fatto di osservare qualcosa di oggettivo rende tutto più semplice quando si tratta di trovare punti di accordo. Le cose si complicano molto quando invece ciò che si osserva è meno evidente, se non del tutto invisibile. A quel punto si entra nel campo dell’opinabile e lì non ci sono più dati di fatto o verità ovvie.

Mi trovo spesso a parlare con scienziati di argomenti legati alla fisica quantistica, un argomento tanto affascinante quanto astratto e complesso. Il “solito” mondo, quello cioè delle regole conosciute, non basta a dare risposte esaustive quando si trattano argomenti di quel genere. La capacità di queste persone a spingersi sempre un po’ più in là mi fa sentire viva…andare oltre mi ha sempre aiutato a non accontentarmi di risposte “scontate” e troppo scolastiche.

Esiste qualcosa che non si crea e non si consuma, che non muta mai la sua quantità bensì la sua qualità, che si conserva in tutte le sue trasformazioni cambiando forma:  l’Energia!

La materia rappresenta solo una particolare manifestazione dell’energia. Tutto, ma proprio tutto ciò che ci circonda, è supportato dall’energia, che è di gran lunga superiore alla materia, in quanto quest’ultima, prende forma e struttura grazie a lei.

Possiamo pensare che, se in un determinato spazio sono presenti delle cariche elettriche, quello spazio è “condizionato” dalla presenza delle stesse. Lo spazio diventa perciò sede di un “campo” di forze elettriche e quelle cariche,  “generano” un campo elettromagnetico.

Le reazioni chimiche, secondo la meccanica della biofisica quantistica, reagiscono principalmente ai campi elettromagnetici delle particelle atomiche, vale a dire che prima c’è il campo e poi la materia. La materia si riforma sempre allo stesso modo grazie ad un campo elettromagnetico stabile e coerente.

Il pensiero è un’emissione di onde energetiche di diverse tipologie e qualità. Ogni pensiero genera una specifica onda energetica, in grado di alzare o abbassare le vibrazioni di ciò che lo circonda. In pratica il pensiero è autore di un vero e proprio campo elettrico, capace, non solo di influenzare il modo di percepire la realtà che ci circonda, ma anche di crearla.

Lo stesso campo magnetico poi, sulla base della biofisica, influirà notevolmente anche sulla condizione di salute della persona, in quanto, essendo il nostro corpo un insieme di energia le informazioni biofisiche, generate da quel campo magnetico, sono trasmesse alle cellule del corpo. Se il pensiero è di un buon livello vibrazionale il campo magnetico genererà una serie di informazioni di qualità, permettendo alle cellule del corpo di mantenere la loro dinamicità energetica nei livelli ottimali. Viceversa, se il pensiero è di un livello vibrazionale scarso le cellule riceveranno informazioni che genereranno un deficit energetico generale o specifico.

Quando scopriamo il motivo del nostro disagio psicologico, il pensiero cambia e il campo magnetico relativo acquisterà una vibrazione diversa, liberando energia e ripristinando la condizione di deficit. Osservare ed intervenire all’interno di quei campi magnetici con forme di pensiero migliori, permette di cambiare la vibrazione allo stesso campo, generando altresì una qualità diversa di energia fruibile.

Il flusso di  informazioni nel corpo umano, non è mantenuto in essere solamente dal sistema vegetativo o nervoso centrale, ma anche e soprattutto da una rete di informazione purtroppo ancora sconosciuta alla medicina scolastica, una rete di informazioni di tipo bio-energetico che avviene all’interno di particolari canali detti anche meridiani. Noi siamo vivi grazie ai livelli ed alla qualità di energia e di informazioni che viaggiano lungo questi canali, che permettono ai nostri meccanismi interni di funzionare.

Vi sono delle meccaniche ancora sconosciute che tengono in piedi il mondo così come siamo abituati a percepirlo. Siamo abituati a vedere, ascoltare, toccare, annusare, gustare e spesso diamo per scontato che non ci sia altro da percepire se non quello che i nostri sensi ci suggeriscono… eppure, oltre, c’è ancora molto!

Catia  Vela

 

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