Spesso è difficile comprendere il grande aiuto che deriva dall’eliminare o ridurre al minimo alcuni alimenti che per anni abbiamo consumato abusandone, senza mai domandarci quale influenza potessero avere sul nostro corpo…quello che si evita di mangiare è importante tanto quanto quello che si mangia.
Preciso che nessuna autorità medica potrà mai sostenere che lo zucchero è necessario a qualcuno, o che fa bene. Nessuna autorità medica potrà mai dire che una dieta senza zucchero può essere in qualche modo pericolosa. La sola cosa su cui tutti possono concordare è che lo zucchero ha un buon sapore e che contiene calorie!
Lo zucchero raffinato influisce direttamente sulle nostre capacità di pensiero, attraverso la distruzione della flora batterica intestinale, deputata alla produzione delle vitamine del gruppo B. La carenza di questo gruppo vitaminico può comportare perdita di memoria ed incapacità di chiarezza mentale.
Secondo il neuroscienziato Bart Hoebel, abbuffarsi di zucchero può avere effetti sul cervello molto simili a quelli provocati da un abuso di sostanze stupefacenti. Il ricercatore ha presentato i risultati della sua analisi al meeting del College americano di Neuropsicofarmacologia a Scottsdale, in Arizona: lo studio è stato svolto utilizzando delle cavie e somministrando loro dosi elevate di acqua zuccherata ogni giorno, dopo che avevano passato la notte a digiuno. Nel giro di tre settimane, gli animali hanno cominciato a dare segni di impazienza e frenesia, mostrando insomma un comportamento simile a quello dei tossicodipendenti in crisi di astinenza. “Rimanevano a lungo desiderosi di ricevere una nuova “dose”, erano incontrollabili”, ha spiegato Hoebel.
Molti non sanno che lo zucchero raffinato è il responsabile numero uno di una serie di allergie. Le allergie sono dovute al cattivo funzionamento delle ghiandole surrenali!
La medicina alternativa (preventiva), suggerisce che non è sufficiente avere avuto in eredità delle ghiandole surrenali forti per credere che possiamo sopportare lo zucchero.
Sappiamo che ci sono tre principali varietà di zuccheri:
Monosaccaridi: sono zuccheri semplici e si trovano nella frutta e nel miele.
Disaccaridi: sono zuccheri doppi e si trovano nella canna da zucchero e nel latte.
Polisaccaridi: sono zuccheri complessi e si trovano nei cereali, nei legumi e nelle verdure.
Durante il processo digestivo i polisaccaridi vengono prima decomposti in bocca dalla saliva, poi nello stomaco e quindi digeriti completamente nel duodeno, per poi essere assorbiti dai villi intestinali (vasi sanguigni situati lungo le pareti dell’intestino e del duodeno, che favoriscono la capacità di assorbimento degli alimenti). In effetti tutti i principi nutritivi degli alimenti vengono assorbiti solo ed esclusivamente attraverso i villi intestinali.
I disaccaridi vengono decomposti dalla saliva ma non dallo stomaco e non sono assimilati dagli intestini.
I monosaccaridi non vengono decomposti, né dalla saliva, né dallo stomaco, infatti la loro molecola arriva intera negli intestini, depositandosi sotto forma di acido grasso.
Il sangue normalmente è leggermente alcalino, quando in esso si riversa dello zucchero raffinato, che è fortemente alcalino, si avrà una reazione acida molto forte che crea una condizione di iperacidità del flusso sanguigno.
Per fronteggiare questa situazione di squilibrio, il metabolismo va ad attingere alle riserve di minerali nelle ossa e nei denti.
Quando mangiamo, il processo digestivo converte il cibo in glucosio (zucchero semplice), che viene poi trasportato dal sangue nel pancreas, dove viene stimolata la produzione di insulina. Questa poi verrà trasportata nel fegato dove l’eccesso di glucosio (zucchero semplice) viene convertito in glicogeno (zucchero complesso), che verrà poi accumulato nel fegato.
Se il pancreas riceve troppi zuccheri semplici (saccarosio, miele, frutta), inizierà a produrre troppa insulina per abbassare il livello di zucchero nel sangue. Col tempo però il pancreas sarà stanco di produrre tutta quell’insulina e non riuscirà più a neutralizzare quelle quantità di zucchero…da qui il diabete.
Durante la raffinazione della canna da zucchero e della barbabietola tutte le vitamine ed i sali minerali se ne sono andati. Quel che rimane dello zucchero raffinato è solo un insieme di carboidrati puri raffinati. Il corpo non può utilizzare questo amido e questo carboidrato senza la contemporanea presenza di proteine, minerali e vitamine. A quel punto, per assimilare lo zucchero è necessario attingere alla riserva di vitamine e minerali, andando a creare uno squilibrio. Poiché questa costrizione è continua, se la dieta è ricca di zucchero, il risultato sarà prima o poi una mancanza di salute cronica.
La natura ci dà in ogni pianta questi elementi in quantità sufficiente per metabolizzare i carboidrati contenuti in quella stessa pianta, ma non c’è un’eccedenza disponibile per eventuali altri carboidrati aggiunti.
Catia Vela